Puzzle, un pezzo importante per la crescita
Puzzle, da generazioni un passatempo imbattibile. Forse il suo segreto sta nel fatto di non essere davvero un passatempo, ma un gioco e come tale una cosa incredibilmente seria.
Quindi altro che alternativa alla noia estiva, il Puzzle è un vero e proprio investimento del nostro tempo, tanto utile quanti sono i suoi benefici sia a livello fisico che cognitivo per grandi e, soprattutto, piccini.
Leggete questo articolo per scoprire perché il gioco del puzzle è un pezzo importante per la crescita dei nostri pargoli.
L’intelligenza che si costruisce pezzo dopo pezzo
I benefici del comporre un puzzle sono molteplici e tanto più profondi, quanto prima si inizia a incastrare i pezzi giusti. Il bambino che gioca con i puzzle:
- Stimolerà la motricità fine
- migliorerà la coordinazione occhio-mano
- eserciterà concentrazione e pazienza
- Imparerà a risolvere i problemi con un approccio analitico
- Imparerà a conoscere presto nuove forme a distinguere colori
- Migliorerà la memoria a breve termine
- Si sentirà stimolato
Il puzzle è un vero e proprio allenamento per la mente e, proprio come ogni allenamento fa bene alla persona nel suo complesso.
Benefici tanto più grandi, quanto si è piccoli
La nostra individualità si costruisce già da piccoli. I ritmi della crescita e i nostri interessi ci rendono persone uniche già da quando agitiamo le manine per prendere quel giocattolo o quel peluche. Mentre noi li vediamo muoversi goffamente, in verità anche i nostri figli stanno costruendo il loro sé e stanno muovente, letteralmente e metaforicamente, i primi passi nella conoscenza di sé e del mondo.
Questa premessa è doverosa quando si inizia a parlare dell’età giusta in cui incominciare a fare i puzzle. Indicativamente sarebbe dai 12 e i 18 mesi e ovviamente si dovrebbe iniziare a sottoporre al bambino un puzzle adeguato alla sua età, ma c’è sempre un ma.
Bisogna, infatti, sempre osservare il bambino e capire se sia in grado di afferrare consapevolmente oggetti e di distinguerli e quindi abbia la giusta maturità cognitiva per affrontare un puzzle.
Per far appassionare vostro figlio al puzzle non dovete costringerlo a farne uno. Rispettate i suoi tempi di sviluppo e i suoi interessi e proponete e non imponete. Mettetevi accanto a lui e offritegli un pezzo del gioco e aiutatelo nella costruzione. Il bambino imparerà non solo dal puzzle ma da voi e questo sarà utile per stringere un legame con vostro figlio ancora più saldo e significativo.
Quali tipi di puzzle per bambini ci sono?
Ci sono tantissimi puzzle in circolazione e differiscono per tante caratteristiche:
- Materiali
- Immagini e colori utilizzati
- Grado di difficoltà (ovvero grandezza e quantità delle tessere)
Si consiglia d’iniziare ad approcciarsi al mondo del puzzle con quelli in legno, dalla forma grande e ben definita.
Poi si passerà a quelli classici in cartone con pochi pezzi, molto grandi di estensione. Attenzione a sceglierne uno con colori sgargianti, in modo da facilitare il bambino e non frustrarlo con un compito impossibile.
E poi via via che il gioco diventerà passione e, magari un ottimo momento per passare del tempo in famiglia, sbizzarritevi con i più strani e difficili.
Perché di crescere, come persone, figli, genitori e famiglia non si finisce mai!